MERCOLEDI 21 MAITE CARPIO E LA PRIMA ASSOLUTA DI “SARAJEVO ADESSO”
“Per tre anni ricordo che non ho potuto uscire di casa. I serbi erano tutti intorno alla città, sulle montagne. Non c’era cibo, non c’era acqua”. Cosi un giovane di Sarajevo ci racconta la sua storia sotto le bombe, di una Sarajevo che sembrava dovesse pagare, nel 1992 , le colpe di essere stata la città dove è stato assassinato l’arciduca Francesco Ferdinando d’Austria, nel 1914. Sarajevo, una città alla periferia d’Europa, è divenuta il centro della storia aprendo e chiudendo con due guerre il secolo breve del novecento.
È dedicato a Sarajevo e alla Bosnia il focus dell’ottava edizione del festival Popoli e Religioni. Mercoledì 12 novembre alle 21:00 al Cityplex Politeama, è previsto un incontro con l’artista Igor Borozan e la proiezione del documentario Sarajevo Adesso prodotto dall’Istess, realizzato dalla redazione “Adesso” durante il meeting internazionale “Uomini e religioni” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio e curato da Arnaldo Casali, Michelle Crisantemi, Michael Spezzi e Michelle Annesanti.
MAITE CARPIO
Alle 17.30 verrà presentato invece il documentario “La Chiesa altrove” di Maite Carpio: un viaggio in giro per il mondo, alla ricerca della Chiesa più remota, quella lontana dalla cupola di San Pietro.
Insieme alla regista all’incontro interverrà anche un rappresentante dell’associaizone Aiuta la Chiesa che soffre, la cui mostra – dedicata alla libertà religiosa nel mondo – è allestita fino al 25 novembre al Cenacolo San Marco, in via del Leone.
CORRADO FORTUNA: “IL GIORNO IN CUI E’ SALTATA IN ARIA LA SPERANZA”
Corrado Fortuna, co-protagonista del film “Alla luce del sole” di Roberto Faenza, dedicato a padre Pino Puglisi con cuicui è stato inangurato il festival domenica pomeriggio, è intervenuto alla serata di lunedì parlando del suo impegno antimafia: “Avevo 13 anni – racconta – il 23 maggio del 92, quel giorno ci è saltata in aria la speranza, la speranza per un popolo di emanciparsi, ci stavamo credendo. E pensare che in Italia quando sei un passo dalla verità poi accade che quella ritorna via anni luce. Il mio impegno anti-mafia è nato quando è stato ammazzato Giovanni Falcone” e continua dicendo è “assurdo che noi dobbiamo fare un film su di un prete, è assurdo che uno venga assassinato perché fa il suo mestiere, cioè segue il vangelo”.
A seguire nella giornata di lunedì, Peter Ciaccio ha presentato il suo libro, il Vangelo secondo i Beatles. “Una volta perché si andava a messa? Per rimorchiare, per fare all’amore come si diceva una volta. Ad un certo punto negli anni 50-60 la Chiesa ha perso questo monopolio e chi meglio dei Beatles può rappresentare quel momento? C’è stata una secolarizzazione dei costumi sociali, e per questo che ad un certo punto la gente ha incominciato a sentire il bisogno di affidarsi a qualcun altro, ricercavano una nuova guida, i Beatles”.