“CLARISSE” un film documentario di Liliana Cavani

1998

Martedì 18 giugno – ore 21.00 *
Piccolo Apollo – Centro Aggregativo Apollo 11
c/o Itis Galilei ingresso laterale di via Bixio
(angolo via Conte Verde) – Roma

CLARISSE

un film documentario di
Lilana Cavani

al termine della proiezione l’autrice incontrerà il pubblico dialogando con

Ritanna Armeni (Giornalista) – Moreno Cerquetelli (Giornalista RAI)
Oreste Crisostomi (Film Festival Popoli e Religioni) – Mario Dal Bello (Critico Cinematografico)
don Enzo Greco (Commissione Diocesana per l’Ecumenismo e il Dialogo)

Gianna Urizio (Associazione Protestante Cinema Roberto Sbaffi)

moderatore
Arnaldo Casali (Giornalista)

Venezia 69 – Premio Pasinetti speciale

Femminismo al convento?

Cavani: “Gesù era misogino?”. Clarissa: “No, assolutamente, non faceva distinzione tra le persone”.
A vederle messe così in semicerchio, non diresti nemmeno che son delle suore. Se chiudi gli occhi sembra di stare ad una riunione di qualche collettivo femminista, fiero e critico. Per qualche mezzo minuto, però. Poi li riapri e ti ritrovi sedute lì delle suore, di clausura, per di più. Non ha esattamente l’appeal dei migliori, un cortometraggio sulla vita in convento. Eppure i precedenti non mancano: Il grande silenzio nel 2005, era riuscito a rendere invidiabile la vita di monaci scalzi nella neve che non parlano, ecco, non parlano mai. Nel 2007, toccò a In memoria di me di Saverio Costanzo spiegare la crisi della vocazione e l’abbandono dei voti.

Come commenta la regista: “Da un pezzo avevo una curiosità. Volevo incontrare una comunità di Clarisse per sapere come vivono oggi e che cosa pensano. È una comunità nata con Chiara d’Assisi che nel 1212 lascia di nascosto la famiglia per inserirsi nella Fraternitas di Francesco”.

Filmato come un incontro “privato” fatto di domande e risposte date senza prove o preparazione di alcun genere, il breve film non perde la freschezza dell’improvvisazione. Incalzate dalle domande di Liliana Cavani, le clarisse mostrano sicurezza ma anche consapevolezza che la parità è difficile anche (anzi, forse, soprattutto) da quelle parti. Si parla di donna e, davanti a due camere, una per il totale fisso e una per i primi piani a quelle che via via decidevano di rispondere, vengono fuori le prime crepe in quel mondo ovattato (o meglio, che la maggior parte di noi crede tale).

Cavani: “Che farebbe un Gesù contemporaneo?”. Clarissa: “Accoglierebbe la donna come l’ha accolta duemila anni fa, non avrebbe paura delle donne. Provocherebbe un’apertura, e aprirebbe molti schemi nella Chiesa e nella società”.

Cavani: “Avete mai pensato che la Chiesa sia un po’ misogina?” Clarissa: “Avvertire la parità con un sacerdote è molto raro. In genere i frati vengono da noi solo per dire la messa e se ne vanno”.

Cavani: “Si sta avviando un cambiamento. La vostra arma segreta è la preghiera, che arma è?”. Clarisssa: “È un’arma debole, molto fragile, ma nello stesso tempo potente, in cui crediamo. Ma per la società di oggi, a volte anche per i preti, siamo quasi inutili…”.

Produzione: Ciao Ragazzi – Soggetto: Liliana Cavani – Sceneggiatura: Liliana Cavani – Montaggio: Massimo Quaglia – Fotografia: Enrico Lucidi – Suono: Marco Melor

Perché “Popoli e Religioni”?

Nella declinazione del titolo c’è tutto il significato e la mission dell’iniziativa: la vocazione di un evento votato al dialogo interreligioso e inter-etnico, che fonda la sua ragion d’essere sulla specificità del cinema come contenitore di storie e di emozioni. Un territorio di scambio culturale che non è utopia ma realtà documentata dalla partecipazione, negli anni, da un pubblico pronto a rispondere con entusiasmo alle proposte di ogni edizione.
www.popoliereligioni.com

*alle 20.45 ci sarà un aperitivo e alle 21.00 circa inizierà la proiezione
Uff Stampa Apollo 11:  g.ghigi@apolloundici.it – 348 9240778

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